sabato 17 maggio 2008

1983: quando battibeccai con Fogar



Da vivo e non da morto, ovviamente: Ambrogio Fogar non mi stava molto simpatico. Perché secondo me era più apparenza che sostanza. Perché per le sue imprese cercava gli sponsor, come Reinhold Messner, ma, mentre lo scalatore altoatesino firmava poi imprese memorabili, lui si metteva prima o poi sempre nei casini. A mio parere e, ripeto, da vivo e non da morto, era più un bravo assicuratore che un esploratore. Al massimo, questo lo concedo, un buon velista. Ebbene, la sua fallimentare "operazione Polo Nord" del 1983, quando portò al Polo, in aereo, un simpatico cagnetto, Armaduk, mi fece arrabbiare. Così, in conferenza stampa, alla Gazzetta dello sport, battibeccai con lui e in pratica "tolsi la scena" agli altri giornalisti. Ne uscì un'intervista un po' pepata, una delle mie più riuscite.

Nessun commento: